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La FNC VVF è composta prevalentemente da una nuova generazione di Vigili del Fuoco,
lontano da certi giochi di potere e finalizzata solo ed esclusivamente al miglioramento del Corpo Nazionale.
Un grande "Think Tank" finalizzato ad un confronto sui principali temi che caratterizzano la nostra vita
lavorativa e che ambisce a suggerire soluzioni tecniche per il miglioramento del sistema di Soccorso.
Sulla scorta di questa mission, non possiamo fare a meno di evidenziare alcune storture contenute in
questa bozza e di proporre alcune modifiche a beneficio delle migliaia di giovani che negli ultimi anni, grazie
al Suo impegno politico, hanno potuto coronare il loro sogno di diventare Vigili del Fuoco.
Nello specifico, vorremo evidenziare che la bozza non supera le precedenti ingessature sulle progressioni in carriera:
- I passaggi di qualifica a caposquadra possono avvenire solo dopo 15 anni di servizio (che nella
realtà si traducono in almeno 20 anni). Ora, basti pensare che negli ultimi 6/7 anni l'ingresso nel
Corpo è stato caratterizzato da ultratrentenni - certamente con un livello culturale superiore alla
media preesistente -, che tra dieci anni ci troveremo di fronte a dei potenziali candidati per il
passaggio nel Ruolo prossimi all'età pensionabile; addirittura, assisteremo all'estinzione totale della
figura del Caporeparto. Inoltre non esiste alcun criterio meritocratico nella selezione dei futuri
capisquadra - figura da noi ritenuta la più importante dell'intero apparato - e che oggi affrontano
responsabilità e difficoltà sempre maggiori, non certamente delegabili alla mera anzianità di
servizio. Alla luce di ciò, chiediamo che al concorso per tale passaggio si possa partecipare anche da
"Vigile Esperto", previo esame, con una valutazione ampia dei titoli (sia di studio che professionali).
- Relativamente ai passaggi al ruolo Ispettori, seppur apprezziamo la congrua riserva del 50% al
personale interno, non comprendiamo l'inutile vincolo di ben 7 anni di anzianità per poter
accedere ai benefici delle riserve. Infatti, tale concorso, prevedendo l'accesso alle carriere iniziali
del Ruolo con conseguente corso di 6 mesi + 3 di tirocinio, non giustifica il possesso di tale
anzianità che, invece, andrebbe azzerata o riportata al massimo a 3 anni, così come avviene negli
altri Corpi dello Stato (in polizia non vi è alcun limite minimo di anzianità). Tale vincolo non è
certamente coerente al principio di meritocrazia poichè nega la possibilità ad operatori VVF in
giovane età, spesso in possesso di titoli ben superiori al semplice diploma tecnico, di poter
accedere a tale concorso. Vogliamo ricordare che fino ad oggi l'accesso al ruolo degli ispettori era
riservato esclusivamente a personale prossimo alla pensione, con investimenti formativi
significativi e sfruttabili al massimo per qualche anno. Se con tale norma è stato sancito un cambio
di rotta, prevedendo in maniera congiunta l'accesso dall'esterno, non trova fondamento alcuno
prevedere un'anzianità di servizio pregressa così lunga per beneficiare delle riserve anzidette.
- In merito all'accesso ai ruoli Direttivi, trova validità quanto già detto per il ruolo Ispettori. Anche
in questo caso, infatti, non trova fondamento il possesso di ben 7 anni di servizio nei ruoli
operativi per beneficiare delle riserve di legge. Ancor più importante, e assolutamente
anacronistico, è invece il fatto di prevedere esclusivamente la laurea in Ingegneria o Architettura
per l'accesso ai ruoli direttivi "operativi". Negli ultimi venti anni i vigili del fuoco hanno allargato il
loro campo di competenze - basti pensare a tutte le lauree spendibili nel campo NBCR (Fisica,
Chimica, Biologia, tanto per citarne alcune), nel campo investigativo (Giurisprudenza), nei dissesti
idrogeologici (Geologi e Vulcanologi). Una visione miope e settoriale, se non addirittura
corporativa, che settorializza le competenze a livello dirigenziale esponendo il CNVVF ad un
"usurpazione" di competenze da parte di altri enti, più o meno qualificati. Alla luce di ciò sarebbe
auspicabile, anche per i direttivi, il rinvio ad un apposito Decreto Ministeriale che individui idonei
titoli di studio per l'accesso al Ruolo allargando anche ad altre lauree la possibilità di accesso.
- Nella bozza proposta, sono sparite le figure dei Sostituti Direttori. Condividendo appieno
l'eliminazione di questa figura (la riteniamo un vero e proprio duplicato), non si chiarisce però se
costoro verranno inseriti in un apposito ruolo ad esaurimento o, come paventato nelle prime
bozze, verranno promossi in maniera indiscriminata a "direttivi", pur senza alcun titolo di studio
valido per il Ruolo.
In estrema sintesi, le nostre proposte sono finalizzate a dare maggiore flessibilità alle progressioni verticali, innestando il criterio della meritocrazia, ad oggi praticamente assente nel sistema ordinamentale. La nuova generazione di Vigili del Fuoco non possono tollerare l'ennesima beffa di "sanatorie" volte a soddisfare una base sindacale vecchia e avvezza a logiche lontane dal nostro pensiero.
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La FNC VVF è composta prevalentemente da una nuova generazione di Vigili del Fuoco,
lontano da certi giochi di potere e finalizzata solo ed esclusivamente al miglioramento del Corpo Nazionale.
Un grande "Think Tank" finalizzato ad un confronto sui principali temi che caratterizzano la nostra vita
lavorativa e che ambisce a suggerire soluzioni tecniche per il miglioramento del sistema di Soccorso.
Sulla scorta di questa mission, non possiamo fare a meno di evidenziare alcune storture contenute in
questa bozza e di proporre alcune modifiche a beneficio delle migliaia di giovani che negli ultimi anni, grazie
al Suo impegno politico, hanno potuto coronare il loro sogno di diventare Vigili del Fuoco.
Nello specifico, vorremo evidenziare che la bozza non supera le precedenti ingessature sulle progressioni in carriera:
- I passaggi di qualifica a caposquadra possono avvenire solo dopo 15 anni di servizio (che nella
realtà si traducono in almeno 20 anni). Ora, basti pensare che negli ultimi 6/7 anni l'ingresso nel
Corpo è stato caratterizzato da ultratrentenni - certamente con un livello culturale superiore alla
media preesistente -, che tra dieci anni ci troveremo di fronte a dei potenziali candidati per il
passaggio nel Ruolo prossimi all'età pensionabile; addirittura, assisteremo all'estinzione totale della
figura del Caporeparto. Inoltre non esiste alcun criterio meritocratico nella selezione dei futuri
capisquadra - figura da noi ritenuta la più importante dell'intero apparato - e che oggi affrontano
responsabilità e difficoltà sempre maggiori, non certamente delegabili alla mera anzianità di
servizio. Alla luce di ciò, chiediamo che al concorso per tale passaggio si possa partecipare anche da
"Vigile Esperto", previo esame, con una valutazione ampia dei titoli (sia di studio che professionali).
- Relativamente ai passaggi al ruolo Ispettori, seppur apprezziamo la congrua riserva del 50% al
personale interno, non comprendiamo l'inutile vincolo di ben 7 anni di anzianità per poter
accedere ai benefici delle riserve. Infatti, tale concorso, prevedendo l'accesso alle carriere iniziali
del Ruolo con conseguente corso di 6 mesi + 3 di tirocinio, non giustifica il possesso di tale
anzianità che, invece, andrebbe azzerata o riportata al massimo a 3 anni, così come avviene negli
altri Corpi dello Stato (in polizia non vi è alcun limite minimo di anzianità). Tale vincolo non è
certamente coerente al principio di meritocrazia poichè nega la possibilità ad operatori VVF in
giovane età, spesso in possesso di titoli ben superiori al semplice diploma tecnico, di poter
accedere a tale concorso. Vogliamo ricordare che fino ad oggi l'accesso al ruolo degli ispettori era
riservato esclusivamente a personale prossimo alla pensione, con investimenti formativi
significativi e sfruttabili al massimo per qualche anno. Se con tale norma è stato sancito un cambio
di rotta, prevedendo in maniera congiunta l'accesso dall'esterno, non trova fondamento alcuno
prevedere un'anzianità di servizio pregressa così lunga per beneficiare delle riserve anzidette.
- In merito all'accesso ai ruoli Direttivi, trova validità quanto già detto per il ruolo Ispettori. Anche
in questo caso, infatti, non trova fondamento il possesso di ben 7 anni di servizio nei ruoli
operativi per beneficiare delle riserve di legge. Ancor più importante, e assolutamente
anacronistico, è invece il fatto di prevedere esclusivamente la laurea in Ingegneria o Architettura
per l'accesso ai ruoli direttivi "operativi". Negli ultimi venti anni i vigili del fuoco hanno allargato il
loro campo di competenze - basti pensare a tutte le lauree spendibili nel campo NBCR (Fisica,
Chimica, Biologia, tanto per citarne alcune), nel campo investigativo (Giurisprudenza), nei dissesti
idrogeologici (Geologi e Vulcanologi). Una visione miope e settoriale, se non addirittura
corporativa, che settorializza le competenze a livello dirigenziale esponendo il CNVVF ad un
"usurpazione" di competenze da parte di altri enti, più o meno qualificati. Alla luce di ciò sarebbe
auspicabile, anche per i direttivi, il rinvio ad un apposito Decreto Ministeriale che individui idonei
titoli di studio per l'accesso al Ruolo allargando anche ad altre lauree la possibilità di accesso.
- Nella bozza proposta, sono sparite le figure dei Sostituti Direttori. Condividendo appieno
l'eliminazione di questa figura (la riteniamo un vero e proprio duplicato), non si chiarisce però se
costoro verranno inseriti in un apposito ruolo ad esaurimento o, come paventato nelle prime
bozze, verranno promossi in maniera indiscriminata a "direttivi", pur senza alcun titolo di studio
valido per il Ruolo.
In estrema sintesi, le nostre proposte sono finalizzate a dare maggiore flessibilità alle progressioni verticali, innestando il criterio della meritocrazia, ad oggi praticamente assente nel sistema ordinamentale. La nuova generazione di Vigili del Fuoco non possono tollerare l'ennesima beffa di "sanatorie" volte a soddisfare una base sindacale vecchia e avvezza a logiche lontane dal nostro pensiero.
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Aggiornamento in seguito all'80° corso
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Tabellari lordi riferiti all'ultimo rinnovo contrattuale
(Fonti: per la Polizia, DPR D.P.R. 1 ottobre 2010, n. 184; per Vigili del Fuoco, DPR 19 novembre 2010 n. 251)
Scarica il file pdf : ANALISI COMPARATIVA : POLIZIA - VIGILI DEL FUOCO
UNA POSSIBILE SOLUZIONE ? ? ... rinnovo contratto, assegno specificità e revisione delle qualifiche !
NON E' ASSOLUTAMENTE VERO CHE ENTRARE NEL COMPARTO SICUREZZA CI CAMBIEREBBE LA SITUAZIONE
Introduzione
La recente sentenza della Corte Costituzionale sull'illegittimità del mancato rinnovo dei Contratti di Lavoro nel mondo del pubblico impiego, scaduti ormai da 7 anni (fermi al rinnovo del biennio economico 200/2009) sta fomentando una ventata di proteste tra i dipendenti pubblici e levando minacciosi "venti di guerra" nel mondo sindacale. Nel caso dei Vigili del Fuoco, il mancato rinnovo contrattuale e l'inadeguato stanziamento di risorse nell'ultima Legge di Stabilità (relativa al 2016) - solo 7 milioni di euro che, di fatto, ne hanno impedito l'apertura della trattative - unite ad una sperequazione retributiva e contributiva con altri Corpi affini per struttura organizzativa e mansioni, ha reso il tavolo delle trattative ancora più delicato. Nel caso specifico dei Vigili del Fuoco, al fine di valutare e quantificare una eventuale sperequazione economica con altri Corpi, il confronto più naturale è certamente con la Polizia di Stato, sia per il fatto che si tratta di Corpi afferenti entrambi al Ministero degli Interni, sia per similitudine nella struttura organizzativa, praticamente sovrapponibile. Il confronto con la PS non è certo una novità, esso infatti alimenta discussioni sindacali sin da tempi ormai lontani. Discussioni divenute sempre più animante dopo il passaggio dei Vigili del Fuoco dal regime privatistico a quello pubblicistico con la L. 252/2004. In questo frangente, si è discusso sulla la possibilità (necessità) di inserire i Vigili del Fuoco all'interno del comparto di negoziazione dei Corpi di Polizia, cosiddetto "Comparto Sicurezza", al fine di allinearne le retribuzioni e concentrare le trattative. Alla fine la scelta del Governo fu quella di istituire un comparto di negoziazione autonomo per il CNVVF , riconoscendone una specificità tale da non permettere una aggregazione con altri Corpi dello Stato, pur destinando in maniera proporzionale le risorse economiche. E' d'obbligo però sottolineare che, seppure negli ultimi anni siano state destinate uguali risorse ai due Comparti di negoziazione, nulla è stato fatto per il risanamento del divario retributivo e contributivo ereditato dal passato.
Lo scopo di questa analisi è proprio quello di individuare e quantificare eventuali divari retributivi tra i due Corpi, soprattutto alla luce delle recenti modifiche in atto a livello di "Leggi ordinamentali" del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Viene effettuata quindi una rapida disamina composizione degli organici nei vari ruoli e qualifiche, quindi confrontati i relativi stipendi tabellari. L'analisi non tiene conto degli elementi accessori dei contratti data l'estrema variabilità delle voci e la non uniforme applicazione a tutto il personale , ci si li limita a confrontare solo ed esclusivamente gli elementi fissi e continuativi della retribuzione definiti dai rispettivi tabellari ( per la Polizia di Stato si fa riferimento al rinnovo contrattuale del biennio economico 2008/2009 recepito con il DPR D.P.R. 1 ottobre 2010, n. 184; per i Vigili del Fuoco, sempre per lo stesso biennio economico, al DPR 19 novembre 2010 n. 251). Inoltre, in considerazione della variabilità nel tempo dei tabellari - come , ad esempio, l'indennità di funzione percepita dal personale di Polizia ai 17, 27 e 32 anni di servizio - viene fatta una simulazione "dinamica" della variazione stipendiale per ruolo nel passare degli anni, fornendo risultati più che interessanti.
In seno ad una valutazione "dinamica" sull'incremento dei tabellari all'aumentare dell'anzianità di servizio, un'attenzione particolare va dedicata ai "fattori incrementali", ovvero, all'aumento di stipendio nei passaggi di qualifica. Come si evincerà dai grafici, uno dei principali fattori sperequativi tra i due Corpi è proprio dovuto al bassissimo incremento che si registra nei Vigili del Fuoco rispetto alle analoghe qualifiche della PS. Tale divario è molto marcato nei ruoli iniziali di Vigile e CS/CR, situazione inversa si registra invece a partire dal ruolo Ispettore/Sostituto dove l'incremento è più marcato nei Vigili del Fuoco rispetto alla PS. Infine, l'analisi esclude il Ruolo dei Direttivi per via della diversa composizione degli elementi retributivi, tra cui, la significativa incidenza di premi legati al risultato e la scarsa sovrapponibilità di alcune parti accessorie nello stipendio finale.
Ben coscienti che tale lavoro non può ritenersi esaustivo nell'affrontare una tematica così complessa, rimandando ad uno specifico studio il confronto delle parti variabili degli stipendi (indennità accessorie), auspichiamo possa quantomeno servire a riunire in unico documento dati provenienti da svariate fonti e resi maggiormente fruibili da semplici tabelle di consultazione e grafici di sintesi.
Salvatore Sanfilippo Vice Pres. FNC-VVF
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